Coltivare la curiosità per noi e il nostro team

porsi-domande

Nel nostro mondo frenetico, siamo continuamente bombardati da immagini, suoni e persino odori, che travolgono i nostri sensi e sollecitano il nostro cervello. Ma mentre sei impegnato a dare un senso a ciò che ci circonda, ti sei mai fermato a pensare in senso opposto? A ciò che non c’è. A ciò che manca. Ai vuoti.

Anche se non siamo sempre in grado di notarle, queste lacune ci sono. Ci sono cose invisibili, nascoste alla vista: frammenti di conversazioni o un leggero odore che abbiamo appena percepito. Ci sono vuoti anche nella nostra conoscenza, di cui potremmo essere o non essere consapevoli.

Tutte queste lacune hanno qualcosa in comune e cioè il potere di suscitare curiosità

In effetti, secondo alcuni scienziati come George Loewenstein della Carnegie-Mellon, un vuoto è tutto ciò di cui il tuo cervello ha bisogno per alimentare la sua curiosità.

La sua teoria, “La teoria della curiosità del divario informativo”, dice che la curiosità si verifica quando sentiamo un divario “tra ciò che sappiamo e ciò che vogliamo sapere“.

In altre parole, quando abbiamo una parte delle informazioni disponibili in bella vista, ma allo stesso tempo c’è un divario che crea incertezza su cos’altro potrebbe esserci.

Un’incertezza che, agli occhi del tuo cervello, deve essere risolta. E quindi, è questo divario, questa incertezza, che motiva il cervello a essere curioso. Si tratta di colmare il vuoto, rimuovere l’incertezza e scoprire la risposta a ciò che manca.

Le lacune sono  potenti motivatori del comportamento

Per fare un esempio pratico, pensa a come sono realizzati programmi TV e film. Non ti viene voglia di guardare il prossimo episodio di una serie a causa di quello che hai visto o per quello che sai.

Continui a guardare una dopo l’altra le puntate a causa delle lacune, di ciò che non sai, perché la storia ti ha portato a chiederti “cosa succederà dopo?“.

Ma oltre a questi vuoti creati deliberatamente per tenerci curiosi e impegnati, ci sono milioni di altre lacune che incontriamo ogni giorno. Per lo più li lasciamo andare, li trascuriamo senza pensarci due volte. Ma non dovremmo.

Perché queste mancanze sono importanti?

Perché viviamo in un mondo in cui la curiosità sta lentamente diventando un’arte perduta per gli adulti. Un mondo in cui spesso ci troviamo bloccati sulla ruota da criceto di abitudini che sono quasi sempre le stesse, giorno dopo giorno.

Prendersi un momento per concentrarsi sul divario tra ciò che sappiamo e ciò che vogliamo sapere è un modo per rompere questo status quo.

Come possiamo applicarlo praticamente nell’ambito del lavoro?

Ecco alcune idee:

  • Fatti una domanda: cosa non so che vorrei sapere? Inizia anche a scrivere un elenco di cose di cui vorresti sapere di più. Grandi o piccole. È un modo per far crescere la tua curiosità.
  • Prenditi un momento per guardarti intorno. Ci sono vuoti o cose mancanti nella stanza che suscitano il tuo interesse? Se ci sono, vai a scoprire le risposte di cui il tuo cervello ha bisogno per rimuovere l’incertezza.
  • La prossima volta che scrivi una presentazione, pensa a come puoi usare le lacune per aumentare la curiosità e il coinvolgimento del tuo pubblico. Forse nel modo in cui organizzi il contenuto delle diapositive o nella storia che racconti man mano che descrivi il tuo punto di vista.
  • Pensa a come puoi utilizzare queste mancanze per il tuo team, per fare in modo che sia più curioso su come affrontare gli impegni lavorativi. Potresti dare loro solo uno spunto iniziale di ciò su cui vuoi che lavorino ed evidenziare le lacune per stimolare la loro produttività.

Insomma,  le lacune ci ricordano che non è solo ciò che è “qui ed ora” che conta. È anche a ciò che non c’è, che dobbiamo prestare attenzione per sfruttare al meglio il mondo che ci circonda. 

Fonte: http://www.synapticpotential.com – Questi e altri concetti si possono apprendere con i corsi PNL.

APPROFONDIMENTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere

Ultimi Articoli