Come usare il cervello per vedere il futuro

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Si parla molto al giorno d’oggi del nostro rapporto con il tempo, cioè se sia meglio vivere nel presente, ricordare le cose belle del passato o avere un costante orientamento verso il futuro. Quello che tutti facciamo, in realtà, è passare gran parte della giornata a sfogliare le pagine di queste diverse prospettive temporali. Per le organizzazioni e i team lavorativi, la capacità di avere un occhio verso il futuro è innegabilmente un’abilità chiave, a tutti i livelli, specialmente per le posizioni di leadership. Ma come si diventa migliori nella lettura degli scenari futuri? Non abbiamo una sfera di cristallo che ci fornisce tutte le risposte, vero? Scopi come usare il cervello per vedere il futuro.

Una sfera di cristallo nel cervello

Forse, in un certo senso, la sfera di cristallo ce l’abbiamo! Il nostro cervello è una vera e propria macchina per fare previsioni. Ogni momento della giornata prevede cosa potrebbe accadere in seguito. Questa predisposizione alla previsione ci consente di prepararci per gli eventi futuri che hanno un’alta probabilità di accadere sulla base delle esperienze passate. Questo vuol dire anche meno opportunità mancate e la possibilità di limitare i danni derivanti da situazioni che riusciamo a prevenire.

Se si potesse avere una migliore capacità di visione del futuro, potremmo essere in grado di vedere ciò che gli altri non vedono, di cogliere opportunità che le altre persone non riescono nemmeno a immaginare, o valutare criticità in situazioni che potrebbero richiedere un piano di emergenza, che altri non colgono. Ciò fornisce ad una organizzazione, o a un team, un vantaggio in termini di flessibilità e ne aumenta la prontezza e la capacità di reazione. C’è bisogno di essere in anticipo sui tempi, di essere più innovativi e di sviluppare strategie per il futuro quando si vuole creare le condizioni per un successo a lungo termine.

Dunque, se questa è una capacità decisiva, come possiamo migliorare l’utilizzo della macchina di previsione nella nostra testa per vedere meglio nel futuro? Ecco alcuni suggerimenti:

Creare associazioni a lungo raggio

L’insieme delle conoscenze nel nostro cervello è come una massiccia rete di associazioni interconnesse. Ogni pezzo di informazione è associato a molti altri in base alle esperienze passate. Tuttavia, molto spesso queste esperienze ostacolano la capacità di pensare correttamente al futuro perché semplicemente ci riportano a schemi e a modelli di pensiero del passato senza generare realmente qualcosa di particolarmente nuovo, spesso senza che ce ne accorgiamo. Questo perché è più facile e più efficiente, dal punto di vista energetico, pensare a qualcosa di familiare e quindi il nostro cervello tende a portare in quella direzione i nostri pensieri.

Inoltre, anche se a volte il futuro sembra andare in modo simile al passato, un pensiero che ripercorre schemi passati è, nel migliore dei casi, generativo di una visione che porta a un cambiamento iterativo, piuttosto che a una che porti cambiamenti rivoluzionari nel pensiero e nella prospettiva.

Quindi, invece di affidarci a percorsi associativi ben conosciuti nel nostro cervello, a ciò che è ovvio o a “portata di mano”, è utile pensare in grande, proiettarsi a lungo raggio e allenarsi a collegare pensieri e concetti che non sono mai stati abbinati prima. Potrebbe essere difficile da fare in un primo momento, ma con la pratica, possiamo migliorare.

Pensieri liberi verso un obiettivo

Spesso le persone pensano che il mind wandering (la mente che vaga liberamente tra pensieri e immagini totalmente slegati dalla realtà circostante) sia solo un modo di vagare distrattamente nei nostri pensieri. Ma vagare attraverso i pensieri, quando è invece finalizzato a un obiettivo particolare, è l’essenza stessa di ciò che è il pensiero diretto al futuro. Hai un obiettivo? Il tuo cervello ti consente di simulare come sarà il raggiungimento di quell’obiettivo e ti fa elaborare le probabilità di diversi scenari che si possono verificare lungo la strada che porta a questa meta. Si generano previsioni su cosa potrebbe accadere in modo da poter mettere in atto piani di emergenza e si mettono insieme i passaggi di pianificazione necessari per il suo raggiungimento. Solo nella tua mente puoi giocare con le possibilità, con le conseguenze, le sfide e le opportunità in modo totalmente libero. Ma per farlo occorre tempo, da trascorrere lontano dal flusso costante di compiti di lavoro quotidiani, per raggiungere il grado di riflessione necessario a creare una roadmap a prova di futuro nella mente, in previsione poi di metterla, più concretamente, sulla carta.

Facciamo domande curiose

Da bambini, facciamo costantemente domande, ma man mano che cresciamo il flusso costante di domande curiose e bizzarre cambia e si sposta nella direzione di domande basate sulla conoscenza – quelle che vengono poste semplicemente per ottenere una specifica risposta. Ma per quanto riguarda le domande alle quali potresti non essere in grado di rispondere subito? Domande come quelle che iniziano con “perché?” O “cosa succede se?”; quelle domande che ci fanno fermare, che ci fanno pensare e generare ulteriori domande. Non tutti si sentono a proprio agio con questo tipo di domande, ma sono domande incredibilmente potenti che ti permettono di guardare al futuro per vedere ciò che le altre persone non possono vedere e, alla fine, fare ciò che le altre persone non avevano nemmeno considerato di fare. Fare domande come queste è più facile nelle organizzazioni e nei gruppi che creano un ambiente di lavoro psicologicamente sicuro. Dove le opinioni sono rispettate, dove le persone si sentono autorizzate a pensare liberamente e dove il pensiero innovativo è attivamente incoraggiato.

Fonte: http://www.synapticpotential.com

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