Affaticamento mentale e impegno
Non si può negare che in un momento storico come questo la vita sia, per molti di noi, un duro lavoro. La necessità di destreggiarsi tra lavoro, aggiornamento delle proprie competenze, vita domestica e preoccupazioni per il futuro ci logora sia mentalmente che fisicamente.
Ma cosa significa essere affaticati mentalmente? E cosa possiamo fare per impedirlo? L’affaticamento mentale si verifica in genere quando siamo concentrati per un lungo periodo di tempo su qualcosa che è mentalmente impegnativo. Giornate lavorative più lunghe o carichi di lavoro da portare a termine in un periodo di tempo più breve, mentre si fa fronte ad altri impegni, o con la necessità di stare alzati fino a tardi per finire il lavoro dopo che i bambini sono andati a letto.
In tutti questi casi c’è la necessità di rimanere concentrati sul lavoro per periodi più lunghi, in modo più intenso o in momenti della giornata in cui, in passato, forse eravamo abituati a rilassarci o a prepararci per andare a letto.
Qual è l’impatto della fatica mentale?
L’affaticamento mentale rappresenta uno stato psicobiologico che fluttua naturalmente durante il giorno, a seconda di ciò su cui si sta lavorando, influenzato anche dal nostro stato fisiologico generale.
Questo affaticamento ha inoltre ampie implicazioni sia sulle prestazioni cognitive che sul nostro benessere emotivo. Ad esempio quando le persone si affaticano mentalmente, non solo si sentono stanche e a corto di energia, ma hanno anche molte più probabilità di commettere errori ed andare incontro ad incidenti. Persone in questo stato hanno anche tempi di reazione più lenti quando eseguono determinate attività quotidiane, che, in casi particolari come quello della guida, possono avere gravi conseguenze.
L’affaticamento può anche portare un ridotto controllo cognitivo, che rende più difficile gestire i nostri pensieri e le nostre sensazioni e più complesso l’adattamento alle mutevoli situazioni della vita. Inoltre, quando è associato ad una situazione di stress cronico, l’affaticamento mentale può portare al burnout.
Impegno mentale
Qualcosa che probabilmente avrai notato quando sei affaticato mentalmente è che trovi molto più difficile impegnarti in ciò che dovresti svolgere. Ci ritroviamo più spesso confusi – siamo presenti nel corpo, ma non nella mente. In un ambito lavorativo l’impegno e la focalizzazione dei collaboratori sono fattori critici per la produttività e la fidelizzazione, e dunque avere collaboratori mentalmente affaticati può avere gravi conseguenze anche per le organizzazioni.
Alcuni ricercatori hanno indicato l’affaticamento come una delle cosiddette “stop-emotion”, che esistono per impedirci di arrivare ad essere stremati. Un modo in cui il cervello mette in atto questo blocco, è disimpegnarsi da ciò che si sta facendo. Questo disimpegno si manifesta come una riduzione della motivazione, che di conseguenza porta ad un minore impegno in quell’attività e ad un minore focus dell’attenzione verso di essa e, dunque ad una diminuzione della performance.
Superare l’affaticamento mentale
Cosa possiamo fare al riguardo? Come puoi evitare che il cervello si disimpegni quando sei affaticato, mantenendo un livello adeguato di prestazioni fino a quando non hai completato l’attività o almeno fino a che sei arrivato a un buon punto?
Sappiamo da altri studi che l’impegno dipende dalla quantità di valore che viene attribuito all’attività che stiamo svolgendo. Qual è la ricompensa o il beneficio che otterrai quando lo avrai fatto? Per dirla in modo diretto, c’è un compromesso tra questi benefici e i costi/rinunce che devi sopportare per restare concentrato e raggiungere il tuo obiettivo.
Quando i benefici – sia quelli intrinseci come l’appagamento e la soddisfazione, sia quelli estrinseci come il denaro – sono superiori ai costi percepiti, allora la motivazione e l’impegno aumentano. Quindi non è infrequente che è più probabile che si verifichi affaticamento mentale nei casi in cui il costo dell’impegno in un’attività supera i benefici o i vantaggi previsti dal completamento della stessa.
In altre parole, aumentare le ricompense derivanti dall’impegno in un compito quando qualcuno è affaticato mentalmente potrebbe essere sufficiente per spostare la motivazione in una direzione positiva e riportare l’attenzione su quell’attività. In questo modo, possiamo compensare la riduzione dell’impegno derivante dalla fatica mentale. Questa è la ragione per la quale il
concedersi una piccola ricompensa verso la fine della giornata può darci la spinta di cui abbiamo bisogno per compiere l’ultimo sforzo.
Fonte: https://synapticpotential.com/