Empowerment per il cervello al lavoro

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EMPOWERMENT PER IL CERVELLO AL LAVORO

L’Empowerment è quella sensazione di avere le possibilità e le capacità per intraprendere le iniziative appropriate per raggiungere un obiettivo lavorativo. È quando sentiamo di avere possibilità di scelta, di esprimerci apertamente e di essere ascoltati. È quando sentiamo di poter influire su attività strategiche, amministrative o operative dell’organizzazione in cui operiamo, attraverso le nostre idee e il nostro lavoro. Ma quali sono i vantaggi di avere cervelli “potenziati”, nel senso dell’empowerment, in un’organizzazione? E, ancora più importante, come si può potenziare il nostro cervello per aumentarne la produttività, sia a livello individuale, sia come apporto al lavoro di squadra?

I benefici dell’empowerment del cervello

Le persone che sono in questo stato speciale, si sentono più capaci e più competenti nel lavoro che svolgono. E questo significa che sono:

  • Soddisfatte: la soddisfazione è la misura in cui i tuoi bisogni sono soddisfatti. Nel contesto del lavoro, si riferisce a quanto i tuoi compiti quotidiani hanno un senso e ti danno divertimento e soddisfazione. La ricerca mostra che l’empowerment ha un effetto sul cervello che porta le persone ad avere maggiori probabilità di essere pienamente realizzate sul posto di lavoro, con livelli più alti di soddisfazione in questo ambito.
  • Impegnate: ritenere di avere autonomia, di poter svolgere il tuo lavoro con competenza e sentire che esso ha un impatto significativo, ha l’effetto di aumentare il tuo impegno nel tuo contesto lavorativo, perché sai che è un luogo psicologicamente sicuro che ti permette di esprimere te stesso.
  • Fedeli: essere in grado di lavorare all’interno di un ambiente di lavoro responsabilizzante è un criterio fondamentale per molti dipendenti e per molte persone in cerca di lavoro – è qualcosa che il loro cervello desidera e di cui ha bisogno. Quindi, quando lo trovano, hanno maggiori probabilità di generare o aumentare la loro fedeltà all’organizzazione e rimanere nel lavoro più a lungo.
  • Performanti: i cervelli potenziati dall’empowerment sono più capaci di anticipare i problemi e agire in modo indipendente di fronte al rischio o all’incertezza. È anche più probabile che siano orientati agli obiettivi e dimostrino motivazione, perseveranza e intraprendenza di fronte alla sfida. Questo perché la persona sa di avere la competenza, il controllo e il supporto di cui ha bisogno per superare le avversità.
  • Produttive: è probabile che i dipendenti con cervelli potenziati dall’empowerment sentano in modo forte chiaro il richiamo del dovere. Lavorano più duramente, sono più produttivi e contribuiscono con quei piccoli extra che fanno la differenza nella creazione di un ambiente di lavoro ottimale e piacevole.
  • Innovative: l’empowerment incoraggia a generare e implementare idee e suggerimenti per il cambiamento; questo porta a un livello più elevato di innovazione e di creatività sul lavoro. Non è utile avere dipendenti creativi che possono generare innovazioni se non si sentono in grado di parlare ed esprimere le loro idee.

Come incrementare l’empowerment del cervello

Se questi sono alcuni dei benefici dell’empowerment del cervello, di cosa ha bisogno un cervello in questo stato per prosperare?

  • Strategie manageriali efficaci. Il modo in cui il management gestisce un’organizzazione ha un impatto critico sull’empowerment del cervello. Ad esempio: condividere apertamente le informazioni, la delega, consentire ai dipendenti di partecipare ai processi decisionali e la formazione sono elementi che aiutano questo potenziamento. Tutto ciò aumenta la quantità di informazioni e la percezione di avere controllo da parte dei dipendenti sul loro lavoro, oltre a potenziare le loro conoscenze, competenze, abilità e a contribuire a farli sentire più responsabilizzati.
  • Supporto diffuso. Un altro modo per favorire l’empowerment del cervello è creare un clima di sostegno. Questo dimostra ai dipendenti che l’organizzazione apprezza e si preoccupa di loro e del loro lavoro e ha fiducia nelle loro capacità. Fornire supporto ai dipendenti aiuta anche a regolare le proprie emozioni e a generare un senso di appartenenza in cui il dipendente ritiene di essere un membro accettato dell’organizzazione.
  • La ricerca dimostra che avere un rapporto di fiducia e di sinergia con il proprio manager è un fattore vitale per l’empowerment del cervello. Aiuta a facilitare il trasferimento di informazioni e strategie tra manager e dipendenti, e dà la possibilità ai capi di essere veri e propri modelli da seguire, oltre che fornire feedback e coaching.
  • Compiti stimolanti e significativi. Offrire al cervello un lavoro che è più stimolante, autonomo e significativo (ma comunque adeguato alle capacità) migliora la percezione della competenza e il contributo di una persona. Questo, a sua volta, lo aiuta a sentirsi “potenziato” e quindi aumenta l’empowerment.
  • Auto-efficacia. Auto-efficacia è la convinzione di avere quello che occorre per portare a compimento un lavoro. È la convinzione di avere le competenze e le capacità necessarie per raggiungere il successo. E poiché questa è collegata a sentimenti di controllo e autostima, la ricerca suggerisce che quando le persone sono più positive nel modo in cui valutano se stesse, allora si sentiranno anche più efficaci in quello che stanno facendo.

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