Gestione dello Stato e Motivazione quanto incidono? Oggi parliamo di un personaggio legato allo sport, al calcio di alti livelli, parliamo di Pep Guardiola, ex allenatore del Barcellona, in quanto dopo la sconfitta del Chelsea, ha deciso di abbandonare, queste le sue parole << Ho lasciato il Barcellona perché non ero più in grado di motivare i miei giocatori >>.
Non entriamo nel merito calcistico, non ci interessa, quello che ci preme sottolineare è proprio l’aspetto legato alla mancanza di motivazione che ha portato Guardiola, a perdere di vista alcuni aspetti fondamentali: in primis se stesso, se l’allenatore in quanto “guida” della squadra non è motivato e non riesce a trasmettere la sua visione la sua energia e la sua motivazione ai propri giocatori, questo porta alla perdita della squadra non da punto di vista di punti in classifica ma dal punto di vista umano e relazionale, quindi perdita della visione dell’obiettivo.
La stessa affermazione di Guardiola << ho perso il contatto con i giocatori >> ci fa capire proprio come lui stesso non fosse “centrato” come diciamo in PNL. Ma cosa vuol dire essere centrati?
Essere “centrati” è l’esprimere per se stessi e quindi vivere o ri-vivere sulla propria pelle e nelle propria mente, uno stato emotivo potenziante, energetico e positivo, il quale gestito si trasmette a chi abbiamo di fronte, in quanto il giusto stato emotivo è quello che spinge ad un’azione ben coordinata.
Perché è così importante la gestione delle stato? Vediamo brevemente questa piccola equazione :
pensieri >immagini mentali >emozioni >azioni > comportamenti
Noi pensiamo costantemente, ogni pensiero forma nella nostra mente un’immagine, questa immagine comunica al cervello (in particolar modo all’emisfero destro) delle emozioni, queste ci fanno muovere e a seconda di come sono, se positive o negative, si trasformano nel nostro comportamento.
Se un Coach atletico come Guardiola, non ha gestito uno di questi processi creatori della motivazione “motiv-azione” (il motivo che spinge all’azione) il risultato ottenuto è stato proprio sfiducia in se stesso, che ha generato perdita di contatto con la squadra con i giocatori, fondamentale per chi guida, quindi motivazione zero, perdita dell’obiettivo quello di vincere le partite, con un unico risultato, sconfitta sul lato tecnico e soprattutto personale, che poi sappiamo è quella che brucia di più.
In conclusione, la gestione dello Stato Emotivo, non è roba spicciola, ma è qualcosa di importante legato alla vita non solo di chi è “leader” di qualcosa o qualcuno, ma anche nella vita quotidiana di ognuno di noi, mi viene in mente una frase di Tony Robbins, uno dei maggiori mental-coach a livello mondiale << if you do the right thinks at the wrong time you can fail >> che letteralmente vuol dire “se fai la cosa giusta nel momento sbagliato (inteso come stato emotivo) allora fallisci”, quindi gestione delle stato = centratura sul risultato che si vuole ottenere.