I Medici e la PNL – Parte Seconda – In quest’articolo vogliamo trasmettere l’accuratezza dell’applicazione in campo medico della PNL che da anni è sempre più presente e soprattutto presa in considerazione con “spessore”.
In prima analisi voglio parlarti proprio di un caso del tutto italiano, il primo e importante, parliamo dell’ospedale di Milano, il Dottor Gnemmi ha studiato per se per circa 2 anni la PNL seguendo le varie specializzazioni, e come un buon “praticante” di PNL lo stesso ha sperimentato su se stesso le varie tecniche della PNL ma sopratutto l’atteggiamento insito nell’utilizzo di questa come Gnemmi dice in un’intervista sul Corriere della Sera << Perchè prima ho provato la PNL su di me. Il grosso risultato è stato che ho cambiato atteggiamento nei confronti dei pazienti e la loro soddisfazione è stata evidente. Questo si può tradurre banalmente nel fatto che il paziente in ambulatorio dica: finalmente ho trovato un medico che mi ha ascoltato. È un paradosso, semmai, che non l’avesse trovato prima >>.
Un aspetto che il Dottor Gnemmi è quello di un cambio personale che si rispecchia nei confronti degli altri, perchè uno degli aspetti della PNL è proprio questo, la differenza non sta nell’utilizzare la PNL con gli altri, ma su se stessi in modo tale che questo si rispecchierà sugli altri, e ancora, l’impatto comunicativo, continua Gnemmi << La stragrande maggioranza delle problematiche con i pazienti e con i parenti è legata alla cattiva comunicazione e ad errori nella modalità di relazione e soprattutto è evidente come stabilire un buon rapporto comunicativo migliori la collaborazione del malato e addirittura abbrevi i tempi di degenza>>.
Ci tengo a soffermarmi su questo ultimo aspetto che è davvero rilevante “abbrevia i tempi di degenza”, un aspetto straordinario, concorderai. Cosa permette questo? Come lo stesso Gnemmi afferma è l’uso delle parole in modo consapevole, in quanto ogni parola che pronunciamo su noi stessi e con gli altri ed in questo caso con i pazienti in un ospedale va ad influire profondamente sul nostro cervello, che influenza lo stato d’animo e di conseguenza sul comportamento, tutto questo ha evidenziato che influisce sui tempi di degenza, vuol dire che i pazienti guariscono in tempi più rapidi ma ancora più interessante è che come afferma il Dottore, si deve partire da un ribaltamento delle condizioni, e partire proprio dall’attenzione delle parole, come queste influenzano la no star vita quotidiana e ne indichino la qualità, ancora << Il paziente che è orientato sulla malattia va oriorientato sulla soluzione e la guarigione della malattia. Più che approfondire quali sono i suoi sintomi, che è bene ovviamente conoscere, occorre approfondire come si sentirà quando sarà guarito. Quindi spostare l’attenzione dal problema alla soluzione, questo è il primo passo a mio giudizio >>.
L’intervista al Dottor Gnemmi che vi consiglio caldamente di leggere mette proprio in risalto tutti gli elementi fondamentali che si studiano in PNL, non solo per questo per far capire quanto davvero sia straordinaria questa materia, queste Disciplina, lo stesso che crede Gnemmi, ne ha creato un ambulatorio apposito all’ospedale Sacco di Milano.
(http://www.corriere.it/salute/12_gennaio_17/neurolinguistica-corcella_8533440c-40ec-11e1-b71c-2a80ccba9858.shtml ).