Inside Out visto da PNL e Coaching – E’ un viaggio esplorativo nella testa di Reily una bambina di 11 anni che permette di vedere l’affascinante e meraviglioso mondo del cervello: il muscolo che non solo dà gli input al nostro corpo ma che in sé contiene e dirige le sensazioni che alimentano la nostra vita e le azioni che compiamo ogni giorno.
Guardare il film è come rivivere il Practitioner in PNL perché ha in sé contenuti e dogmi della programmazione neuro linguistica.
Le emozioni sono i registi della nostra vita, sempre attente ad intervenire e ad indirizzare il nostro comportamento in relazione agli stimoli esterni: allora Gioia tenderà sempre a dare una visione positiva e costruttiva agli eventi e sarà sempre pronta ad affrontare con super carica ogni nuova azione / avventura. Al contrario Tristezza ci vuole a suo modo proteggere facendoci percepire di ogni singolo evento una visione più intima, introspettiva e malinconica tale da farci apprezzare l’altra faccia della medaglia.
Il film ci mostra nello svolgersi della trama, quello che avviene nel progresso della vita di ogni individuo, dove tutte le singole emozioni svolgono un’azione complementare a mantenere una relazione equilibrata con l’ambiente esterno e se una si altera o tende a predominare, pur se spinta dall’intenzione positiva, finirà con il modificare la personalità dell’individuo stesso. Capire come funzionano le nostre emozioni ci dà la possibilità di imparare a gestirle. Infatti quando gioia e tristezza si allontano dal quartier generale tutto rimane in balia di Rabbia, Disgusto e Paura, per cui la bambina, se pur guidata da intenzioni totalmente positive assume un atteggiamento disfunzionale e pericoloso, al punto di contravvenire al suo valore di onestà e tentare la fuga da casa. Da questa esperienza, la nostra Gioia, si rende conto che la piccola Reily, non sarebbe la stessa senza tristezza per cui si adopera per ritrovarla e ricondurla in sala di regia dove essa mette in atto il suo rimedio: un pianto liberatorio che le permette di liberarsi e riemergere più forte di prima.
Durante l’infanzia, i “nostri ricordi base”, episodi particolarmente pregnanti della nostra esistenza, vanno a costituire / strutturare “le isole”, cioè i valori che formano la nostra personalità: chi siamo e che cosa conta di più per noi. Le emozioni creano gli stati d’animo che desideriamo, canalizzare le loro energie su ciò che vogliamo fare è la chiave di lettura per vivere la nostra vita. Quando qualcosa ci porta fuori strada o ci fa perdere la rotta, possiamo imparare a controllare quella pulsione che abbiamo dentro e questo permetterà alle nostre azioni di fluire verso gli obiettivi prefissati. Immaginiamo la rabbia che convogliata in una competizione sportiva può farci aumentare la performance.