Come percepiamo il mondo?
I nostri sensi sono il nostro unico strumento per la raccolta di informazioni dal mondo; crescendo cominciamo ad ignorare sempre più le informazioni sensoriali sostituendole con le “esperienze” o con quello che già “sappiamo”. La nostra mente costruisce gradualmente un “suo mondo” che non è la realtà, ma è la sua interpretazione e rappresentazione, basata sulle nostre esperienze, sui nostri valori, sulle nostre convinzioni che sono le relazioni di causa ed effetto di specifiche azioni imparate durante la nostra vita. La nostra personale rappresentazione o mappa del mondo si forma, quindi, in base alle informazioni che percepiamo dalla realtà che ci circonda e dalla loro elaborazione. Queste informazioni vengono colte dai 5 sensi:
Quanti sensi?
In generale si parla di 5 sensi, poiché da bambini ci insegnano che i sensi sono, appunto, vista, udito, tatto, olfatto e gusto. Nel linguaggio comune si aggiunge il “sesto senso” per parlare di intuizione, cioè il modo in cui si percepiscono le più sottili informazioni sensoriali, la conoscenza diretta e immediata d’una verità, tradizionalmente contrapposta alla conoscenza logica e discorsiva.
VAKOG
Nella PNL, si usa il molto il sistema rappresentazionale dei 5 sensi, chiamato “VAKOG ”, anche se poi nella pratica si usa quasi solo il VAK. Ognuno di noi dà più o meno attenzione a ciascuno dei 5 sensi, in base alla preferenza che si dà ad un senso piuttosto che ad un altro lo si usa più o meno frequentemente. La maggior parte delle persone (soprattutto nel mondo occidentale) utilizza prevalentemente il sistema visivo e quello cinestesico.
Tutti usiamo tutto
Da questo si evince che ognuno di noi usa tutti i canali, prediligendone alcuni. Da cosa capiamo quale canale rappresentazionale stiamo usando? Dalle nostre parole e dai nostri gesti. Quando attiviamo il canale visivo, per esempio, il tono della voce è alto, come la respirazione, il ritmo della conversazione veloce, la gestualità ampia, la postura dritta. Usiamo parole quali visione, quadro, verbi come vedere, intravedere.
Se, invece, quello attivato è il canale uditivo, il tono della voce è medio, il ritmo della conversazione armonioso, la respirazione centrale, la gestualità è al livello delle orecchie, le spalle sono basse in posizione di ascolto, si usano verbi quali sentire, suonare, ascoltare.
Il tono di voce basso, quasi interiore, è tipico di chi ha attivato il canale cinestesico. Il ritmo della conversazione è lento con molte pause, la postura è chiusa con gesti che tendono all’interno. I verbi usati sono toccare, provare.
Conoscere qual è il proprio sistema rappresentativo e quindi qual è il canale predominante è molto importante per la conoscenza di se stessi, inoltre questa conoscenza permetterà di sviluppare la praticità nell’individuare i sistemi rappresentazionali degli interlocutori e di come viene percepita la realtà esterna.
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