Le 7 illusioni del sapere

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Puoi fidarti di quello che sai? Potrebbe sembrare una domanda bizzarra, ma riproponiamola in un’altra chiave: pensi di avere una visione chiara di ciò che sai e di ciò che non sai? In altre parole, a volte sei stato indotto dal tuo cervello a pensare di sapere qualcosa quando in realtà non era così?

Illusioni di conoscenza

Questi inganni sono chiamati “illusioni del sapere” ed è essenziale considerarle quando si sta apprendendo qualcosa di nuovo, per non creare inconsapevolmente lacune nelle nostre conoscenze e/o capacità. Per dirla in altro modo, puoi imparare qualcosa in modo efficace solo se hai una buona consapevolezza di partenza di ciò che sai e di ciò che non sai.

L’auto-monitoraggio dei progressi e delle prestazioni di apprendimento, a livello individuale come nella cultura della tua organizzazione, è fondamentale per massimizzare il potenziale di apprendimento e trarre vantaggio dall’esperienza.

Metacognizione

Questa capacità di avere una visione approfondita delle tue capacità ed abilità si inserisce più ampiamente in quella che in termini scientifici viene chiamata “metacognizione”, cioè la nostra capacità di pensare realisticamente ai nostri stessi pensieri.

Ci sono diversi tipi di illusioni del sapere che interferiscono con questa capacità di definire con precisione ciò che sappiamo, che a sua volta influisce sulla nostra performance e sul modo in cui interagiamo con gli altri. Queste illusioni possono anche influenzare ciò che consideriamo vero in qualsiasi ambito. Nel peggiore dei casi, possono persino farci pensare di essere davvero preparati quando in realtà potremmo essere piuttosto incompetenti riguardo qualcosa.

Quali sono i diversi tipi di illusioni del sapere alle quali potremmo essere soggetti? Eccone 7 su cui è importante soffermarsi a riflettere:

  • Falsi ricordi

La memoria è soggetta a pregiudizi e distorsioni. Questo perché essa non è come la bobina di un film, ma è invece un processo ricostruttivo che ricompone i ricordi attraverso pezzi di conoscenza esistente. Questo processo ricostruttivo è aperto all’inferenza. Ad esempio pezzi di conoscenza nuovi o alternativi possono essere inclusi accidentalmente nei ricordi, spesso senza che tu te ne accorga, facendo sì che questi ricordi si trasformino nel tempo. Quindi potresti pensare di sapere o ricordare qualcosa, ma in realtà si sono verificati errori nella tua memoria che ti hanno portato a non avere più un ricordo accurato di quel fatto.

  • Pregiudizio del senno di poi.

È l’idea di sapere qualcosa meglio di quanto sappiamo, con il senno di poi. Si tratta di quelle situazioni in cui, con estrema confidenza, diciamo che sapevamo esattamente il perché in un determinato giorno sarebbe accaduto qualcosa, quando in realtà la mattina in cui quella cosa si è verificata non avevamo la minima idea di cosa sarebbe successo. Questo pregiudizio può anche significare che dimentichiamo quanto sia difficile per gli altri apprendere un argomento che noi già conosciamo. Parliamo di quando non riesci a metterti nei panni dell’altro e, di conseguenza, non riesci a gestire o a dare indicazioni in modo efficace a questa persona.

 

  • La sensazione di sapere.

Questo è l’effetto dato dalle situazioni in cui qualcosa può essere considerato vero, anche se non lo è, perché lo senti ripetutamente. Questo deriva semplicemente dal fatto che la ripetizione fa suonare queste informazioni più familiari e quindi potremmo essere più propensi a crederle vere. Sono i casi in cui ci arrivano ripetutamente informazioni errate o tendenziose, e dunque non sappiamo la verità, anche se pensiamo erroneamente di saperla.

 

  • Illusioni di fluidità.

Questo tipo di illusione si verifica quando pensiamo di conoscere qualcosa solo perché viene presentata in un modo che è facile da elaborare per il cervello (per esempio usando stili visivi schematici, più familiari o più facili da usare). Questo perché la fluidità ci porta a pensare di avere una buona comprensione non solo del contenuto, ma anche dei concetti sottostanti. Tuttavia, la verità è che probabilmente abbiamo solo una comprensione superficiale dell’argomento in base alla presentazione che abbiamo visto, ed è quindi necessario approfondire quel contenuto per ottenere una comprensione più solida.

 

  • Conformità dei ricordi.

Questa è la tendenza ad allineare i ricordi con quelli delle persone che ti circondano. La conseguenza di ciò è che i tuoi ricordi non vengono solo influenzati dai tuoi errori di ricostruzione, ma incorporano anche gli inevitabili errori di memoria di altre persone. Le cose che gli altri erroneamente ricordano possono essere “catturate” nel momento in cui le persone ci ricordano esperienze condivise.

 

  • Falso consenso.

Questo è l’effetto in cui non riesci a capire perché le altre persone non vedono gli eventi passati e attuali nello stesso modo in cui li vedi tu. In altre parole, i loro ricordi e le credenze riguardo un evento condiviso sono diversi dai tuoi. Questo perché il cervello di ognuno di noi è diverso. Gli altri percepiscono il mondo in modo diverso, vedono il mondo in modo diverso, codificano il mondo in modo diverso e interpretano il mondo in modo diverso. Quindi la conoscenza non è fissa, è unica per ciascuno di noi.

 

  • Effetto Dunning-Kruger.

L’ultimo degli effetti di questa lista è il fatto che alcune persone tendono a sovrastimare le proprie abilità, specialmente se sono ancora solo alle prime armi in quell’abilità o argomento. La conseguenza di ciò è che non vedono la necessità di migliorare ulteriormente – pensano di sapere già tutto – e quindi, non necessitano di migliorare. È interessante notare che le persone che sono più preparate in qualcosa non sembrano avere questo senso “gonfiato” della loro competenza, quindi è un ostacolo a cui è opportuno prestare attenzione in una fase precoce del percorso di apprendimento di qualcosa.

 

Una cosa che può aiutare a evitare questo pregiudizio e alcune altre illusioni di sapere presenti in questa lista è quella di rafforzare questa capacità di analisi – o metacognizione – delle nostre abilità. Come? Un modo relativamente semplice è quello di ricevere regolarmente feedback costruttivi dagli altri per assicurarsi di avere una visione realistica delle proprie conoscenze ed abilità.

Fai un check con gli altri

Quindi la prossima volta che pensi di sapere qualcosa, prenditi un momento per controllarti. Sei vittima dell’illusione di sapere che ti impedisce di identificare dove hai ancora lacune nelle tue conoscenze? O hai una buona consapevolezza di ciò che sai?

In ogni caso fare un check con gli altri, per essere sicuri di avere una visione precisa delle nostre capacità e abilità, è sempre un esercizio utile nel percorso del continuo miglioramento del nostro cervello.

 

Fonte: Synaptic Potential www.synapticpotential.com

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