Le Bugie si o bugie no? Esistono delle regole che ci consentono di dirle senza sentirci in colpa oppure dovremmo essere sempre sinceri? Io vi consiglio di diffidare di chi afferma di dire sempre la verità. Probabilmente sta mentendo spudoratamente proprio in quell’occasione. Perché da una statistica mondiale, sembra che delle bugie – utilitaristiche, cortesi o pietose che siano – non possiamo fare a meno. Sono loro, infatti, che ci permettono di “sopravvivere” in situazioni particolarmente difficili o imbarazzanti.
C’è un esempio che ci arriva dal regno animale e che per me è molto significativo; pensate che le femmine di scimmia, per esempio, approfittano dell’assenza del loro compagno “ufficiale” per accoppiarsi con un altro maschio, in quanto i maschi scarseggiano. E i gregari, cioè i membri non dominanti del gruppo, nascondono le banane al capobranco, per poterle mangiare in pace anziché consegnargliele e lasciare che sia lui a consumare tutto il bottino. La bugia ha insomma a che fare con la gestione di risorse scarse, come possono essere il cibo o le femmine nel caso in cui scarseggiano come nell’esempio delle scimmie.
Tra gli uomini, però, le cose si complicano e assumono sfumature e motivazioni diverse. C’è la bugia “bianca”, sociale, che si dice per educazione e per non ferire la sensibilità altrui (“Quel vestito ti sta davvero bene”). In un C’è la bugia pedagogica, che si racconta ai bambini per gratificarli (“Mamma, ti piace il mio disegno?”, “Certo, è meraviglioso, continua così”). La bugia utilitaristica, usata spesso sul lavoro per evitare un incarico difficile o noioso (“Capo, me ne occuperei volentieri io, ma proprio domani ho un impegno a cui non posso rinunciare, mi dispiace tantissimo”). La bugia di autopresentazione, una “piccola” forzatura della realtà per apparire più interessanti o attraenti (“Ho avuto centinaia di ragazze, non si vede?”).
La bugia protettiva, classica “di coppia”, alla quale si ricorre per non far scoprire un tradimento al partner (“Ieri non mi hai trovato a casa perché ho dormito da un’amica”). L’omissione, che non è una vera e propria menzogna, ma una verità taciuta. E poi, la nobilissima bugia a fin di bene, che ha l’obiettivo di risparmiare un dispiacere a un’altra persona (“Il regalo che mi hai fatto mi è piaciuto tantissimo”, “Ciò che hai cucinato era buonissimo”).
E nella coppia? Nella maggior parte delle coppie, le piccole bugie sono quelle che consentono di mantenere in piedi un rapporto, di evitare che un “incidente di percorso” possa rovinare un rapporto che dura da anni. Però, personalmente, non credo che questo, che è appunto ciò che accade nella maggior parte delle coppie, sia la soluzione al rapporto di coppia. Non mi dilungherò perché non è il tema di questo articolo, ma vi consiglio di instaurare un rapporto con una persona partendo da un livello senza bugie.
E’ molto bello essere sinceri e fidarsi del prossimo. Perché poi quando si scoprono anche le piccole bugie, non ci si fida più. E il rapporto, nel senso più profondo del termine, è compromesso. Perciò attenzione: il potere delle parole determina l’efficacia del nostro messaggio.
Per concludere vorrei che rifletteste su questo: é bugia raccontare cose di cui non si conosce la risposta ed in cui si crede senza averne le prove?
Se é cosi ogni fede in fondo é una bugia raccontata in buona fede, la vita intera é costellata di piccole e grandi bugie frutto di compromessi, dubbi ed illusioni con cui tutti quanti prima o poi siamo obbligati a fare i conti. E’ un paradosso, però qualcosa su cui riflettere.