Come scuola di PNL e di Coaching ci chiediamo come essere sempre più efficaci nell’insegnare queste discipline e lo facciamo confrontandoci coi nostri partner più autorevoli. Nel suo libro del 2003 intitolato “The Training Secrets OF NLP”, Richard Bolstad, creatore del modello RESOLVE (acronimo che descrive un processo di supporto o di coaching), parla di quali siano le abilità fondamentali del mestiere del Trainer di PNL. Queste capacità, descritte in questa pubblicazione sotto forma di una checklist, sono state tradotte da Bolstad (anche in questo caso!) in un acronimo: TRAINER.
Rappresentiamo una per una queste caratteristiche, le cui iniziali compongono l’acronimo:
T entare le persone. Far comprendere ai futuri partecipanti quanto la PNL può essere utile per la loro vita: una “tentazione” che nasce dal riuscire a comunicare in modo congruente e chiaro gli obiettivi e i vantaggi di acquisire la pratica di questa disciplina
R iprogettare i corsi. Chi insegna la PNL parla di evoluzione e cambiamento, quindi pur essendo in possesso di tutti gli strumenti ed avendo erogato diverse volte un corso di PNL, un trainer efficace è quello che ogni volta ridisegna, rivede e ottimizza i contenuti del suo corso e propone qualcosa di unico, mai uguale all’edizione precedente
A vviare il successo. Nel suo volume Richard parla di quanto è importante iniziare bene, predisporre e organizzare tutto per tempo. Un corso di formazione ben riuscito è quello che è stato progettato a fondo e di cui siano chiari gli obiettivi, ma è anche quello che è partito con il piede giusto. Quello che succede all’inizio di un corso è una sorta di “imprinting”, che condiziona tutto quello che avverrà in seguito.
I struire i partecipanti. Essere capaci di trasferire i contenuti in modo che essi siano recepiti al meglio dai partecipanti: il focus di un trainer è sull’apprendimento. Uno strumento fondamentale in questo sono le domande, di cui è necessario fare ampio uso ed incoraggiare i partecipanti a farne
N utrire il cambiamento. Formare è molto di più che il solo trasferire informazioni. È aiutare le persone ad accedere alle loro possibilità di apprendimento e allo loro risorse, ad utilizzare nuovi strumenti e strategie di apprendimento, anche in modalità divertenti e inconsuete
E saminare (valutare) l’apprendimento. Sin dall’inizio di un corso di formazione è dovere del trainer misurare i progressi, i successi e i cambiamenti avvenuti nei partecipanti. Nel libro Richard Parla di “valutare il valutatore”, nel senso di misurare la propria efficacia di trainer valutando i progressi dei partecipanti
R ipensare gli impegni futuri. La formazione, soprattutto quando si insegna una disciplina come la PNL, non può terminare con la conclusione del corso. È necessario essere capaci di proporre strumenti di pianificazione, verifica e supporto dei progressi dei partecipanti per sviluppare il proprio futuro utilizzando al meglio quanto appreso
La formazione è molto più che trasferire contenuti. Chi si occupa di fare formazione in PNL sa che c’è poca teoria (quanto basta!) e tanta pratica, dentro e fuori dall’aula. Insegnare PNL significa tanto studio e aggiornamento, prima dell’aula, oltre che il rispetto del fondamentale principio che si sta interagendo con la infinita varietà, complessità e ricchezza degli esseri umani.
Articolo liberamente tratto dai contenuti di “The Training Secrets OF NLP”, Richard Bolstad 2003